
LACUNA COIL – “Comalies XX”
• (2022 – Century Media Records) •
I Lacuna Coil tornano sul mercato musicale in questo 2022 non con un nuovo full-lenght, bensì con una riproposizione del loro disco più importante, “Comalies” che in occasione del suo ventesimo anniversario è stato ri-registrato e riproposto in una veste più moderna e che meglio si sposa con il sound contemporaneo del Lacuna (diciamo per essere più specifici da “Delirium” in poi).
Senza girarci attorno il disco originale “Comalies” uscito nel 2002 è sempre stato il mio album preferito della band meneghina ed un disco che ad oggi ho consumato a forza di ascolti. Esso fu anche il lavoro che ai tempi lanciò la metal band italiana verso la popolarità e la definitiva consacrazione.
Un’ascesa che non fu immediata e improvvisa, bensì che maturò nel corso dei successivi due anni dall’uscita del disco che prese veramente il lancio verso la fine del 2003 con il video di “Heaven’s A Lie”, le radio che improvvisamente iniziarono a passare il pezzo e i successivi concerti all’Ozzfest.
Un disco molto amato da fan e critica ed è quindi stata una scelta più che coraggiosa quelle di metterci le mani sopra e sono sicuro che una buona fetta di fan potrà essere stata contraria o indifferente ad un operazione del genere.
“Comalies” ha un sound che incarna perfettamente l’emblema dell’inizio degli anni 2000 con quelle tastiera dal sapore un po’ datato e quelle atmosfere gotiche che tanto fecero la fortuna di gruppi come Evanescence, Within Temptaion e Nightwish che proprio in quel periodo sfornavano i dischi più di successo della loro carriera e anche quelli dove quest’impronta più “gothic” era maggiormente presente nel loro sound; parliamo su tutti di “Fallen”, disco di debutto degli Evanescence di straordinario successo commerciale e a seguire in maniera minore anche “Once” dei Nightwish e “The Silent Force” dei Within Temptation.
“Comalies”, per quanto mi riguarda, capitalizzò al massimo la fortuna di essere rientrato in quel momento storico e anche se il disco precede come data di uscita persino “Fallen”, la sua vera e propria esplosione come già anticipato è avvenuta circa un anno/un anno e mezzo dopo, quando il genere era già enormemente popolare.
A conti fatti però La ri-registrazione di questo album fa perdere un pochino quell’atmosfera unica e suggestiva che aveva l’originale, quel sound datato e tipicamente anni duemila è stato difatti spogliato per far spazio più al groove e all’impatto delle chitarre, cercando allo stesso tempo un sound più spesso e moderno e arricchendolo contemporaneamente qualche tocco di elettronica minimale dove se ne sentiva il bisogno.
D’altronde questo è proprio un sound che rispecchia i Lacuna Coil moderni che nel 2022 suonano più pesanti e “in your face” ma meno atmosferici rispetto agli inizi degli anni duemila. Anche l’approccio vocale è cambiato soprattutto per quanto riguarda Andrea Ferro che oggigiorno è più dedito al growl e allo scream rispetto al cantato pulito che usava ad inizio carriera. Ma quanto è cambiato a livello puramente di pezzi “Comalies” rispetto alla sua versione originale?
Alcuni brani piuttosto poco, come per esempio “Swamped” che eccetto per qualche effetto elettronico in più ed un approccio più aggressivo e d’impatto nelle chitarre oltre che nelle vocals di Andrea è rimasto abbastanza fedele all’originale. D’altra parte c’è “Heaven’s A Lie” che è stata abbastanza stravolta; i riff di chitarra nella strofa per esempio sono spariti, lasciando spazio a degli arpeggi melodici e delle leggerissime orchestrazioni, mentre al contrario le chitarre appaiono dove prima non erano presenti ossia nel pre-chorus, dove tra l’altro, sono state aggiunte a supportare Cristina anche le vocals sporche di Andrea.
Insomma con questo pezzo la band ha completamente capovolto le dinamiche del brano originale trovando quindi in questo caso Cristina a supportare Andrea nel chorus con il suo growl, mentre alcune parti dello stesso ritornello oltre che della seconda strofa hanno addirittura le melodie vocali leggermente cambiate.
Sorprendente anche l’assolo di chitarra alla fine del pezzo. Anche “Daylight Dancer” un pezzo che originariamente giocava molto sulle atmosfere in questa versione perde quell’aura di intrigo e mistero ma ne guadagna in quanto ad impatto. Non solo, il chours del pezzo viene quasi totalmente cambiato e il growl di Andrea suona più cupo e minaccioso che mai, mentre sulle ultime battute del brano c’è una parte davvero intensa ed atmosferica in cui la batteria “pesta” davvero pesante.
Tutto sommato interessante il lavoro che la band ha svolto su questo particolare brano ma sono sicuro che ogni fan troverà gli elementi che apprezzerà più o meno rispetto alla versione con cui sono cresciuti. C’è da dire che i Lacuna non si sono risparmiati e hanno voluto giocare e sperimentare con quasi tutti i dettagli del disco originale, oltre che del sound e della struttura delle canzoni prese individualmente e uno degli aspetti su cui sembrano essersi focalizzati di più è la dualità delle parti vocali tra Andrea Ferro e Cristina Scabbia cercando il più delle volte di trovare una dinamica differente rispetto ai pezzi originali.
Il sound più “heavy” e corposo a tratti è anche gratificante potendosi definire come probabilmente, l’elemento che mancava alla sua precedente versione e la presenza maggiore nel mix del basso di “Maki” non fa altro che aggiungere peso a questo aspetto. Alcuni pezzi sono stati stravolti anche nel mood; un esempio è “Unspoken” con quel suo approccio frizzante e leggero nella sua veste originale che in questo “Comalies XX” trova invece un sound molto più denso e minaccioso condito con dei layers di elettronica.
Eppure era proprio quella contrapposizione con il resto dei brani del platter che rendeva “Unspoken” un pezzo così speciale e particolare e che in questa nuova release diventa semplicemente uno dei “tanti” pezzi del disco con elementi che poco si sposano col brano come il piuttosto anonimo assolo di chitarra.
Anche “Entwined” purtroppo perde molto della personalità della sua versione madre rendendo tutto molto più piatto e anonimo. Ero molto curioso di sentire la nuova versione di “Angel’s Punishment” ed è stato molto interessante come nella parte iniziale sono stati inseriti degli spezzoni di titoli di telegiornale di vari paesi del mondo inerenti più che altro alla pandemia per rendere il messaggio di questa canzone più centrata verso i giorni nostri.
Anche qui però, la scelta di tramutare lo spoken word di Cristina Scabbia in delle strofe cantate non credo abbia giovato al feeling di irrequietezza e minacciosità del pezzo originale che risultava essere davvero un episodio particolare e a se stante nell’economia di “Comalies”.
Tirando le somme questa rivisitazione in chiave moderna di “Comalies” è sicuramente destinato più che altro ad un pubblico di die-hard fans dei Lacuna Coil o a quella schiera di fan che preferiscono il nuovo corso della band meneghina rispetto ai vecchi lavori di fine anni novanta/inizio anni duemila; difatti questa nuova riproposizione del classico dei Lacuna è più in linea a livello sonoro con la produzione recente del gruppo con meno atmosfera ma più impatto e groove nel sound delle chitarre e nella registrazione in generale.
Se siete dei grandi fan di “Comalies” sicuramente vi divertirete a scoprire tutte le piccole e grandi differenze che ci sono rispetto alla sua versione originale anche se, per quanto mi riguarda, il classico del 2002 rimane assolutamente imbattibile in quanto ad atmosfere, ed era proprio quel sound gotico e tipicamente anni duemila che rendeva e rende tutt’ora l’opera originale per quanto mi riguarda un piccolo diamante nella discografia della band italiana, impossibile da battere o replicare ne tantomeno da sostituire
VOTO: S.V.
TRACKLIST:
- Swamped
- Heaven’s A Lie
- Daylight Dancer
- Humane
- Self-Deception
- Aeon
- Tight Rope
- The Ghost Woman And The Hunter
- Unspoken
- Entwined
- The Prophet Said
- Angel’s Punishment
- Comalies
Lacuna Coil line up:
- Cristina Scabbia – Vocals
- Andrea Ferro – Vocals
- Diego Cavallotti – Guitars
- Marco Coti Zelati – Bass
- Richard Meiz – Drums