La condanna di Aita!

etrusgrave aita sentence cd
ETRUSGRAVE – “Aita’s Sentence”
• (2016 – Minotauro Records) • 

 

Gli Etrusgrave, gruppo toscano dalle sonorità che fondono heavy ed epic metal, tagliano il traguardo del terzo full lenght dopo un’attesa di sei anni: era il 2010 quando uscì l’album “Tophet”, ora è il turno di “Aita’s Sentence”. Chi sarebbe Aita? Un po’ di storia… costui, Aita o Eita, è il dio etrusco dell’Oltretomba, quindi dal punto di vista contenutistico la band di Fulberto Serena si mantiene coerente con le tematiche mitologiche e culturali della propria terra, segno di una vena creativa profonda e radicata. Per chi non sapesse chi è Fulberto Serena, consiglio di metter mano ai primi due dischi dei Dark Quarterer ed ascoltare con attenzione la chitarra, perché è proprio lui che cuce riff possenti e cupi a un tocco di musica classica, che si sa, è sempre un po’ rientrata tra le influenze più remote del metal epico. A completare la formazione ci sono alla voce Tiziano Sbaragli meglio conosciuto come “Hammerhead”, ugola e axeman dei più heavy/speed Angel Martyr, Luigi Paoletti al basso e la new entry dietro le pelli di Stefano Giuggioli, successore di Francesco Taddei.
Un occhio spalancato ci guarda fissi, scariche elettriche intorno alla pupilla, una pelle color cremisi…la copertina trasmette una certa irrequietezza, dà un inquietante senso di ineluttabilità e di rovina incombente…è la condanna di Aita pronta ad abbattersi sull’ascoltatore. Per nostra fortuna non siamo trascinati nell’Aldilà da qualche divinità della morte, bensì ci immergiamo in un calderone dove il metallo ribolle e gorgoglia, un’immersione in 7 tracce dove si avvertono reminiscenze dei Dark Quarterer, pilastro fondamentale di certe sonorità in Italia, ovviamente personalizzato e rielaborato: in certi punti la voce di “Hammerhead” si avvicina un po’ a quella di Gianni Nepi, ma certo l’interpretazione del frontman degli Etrusgrave è giocata più sulla potenza che sulla cattiveria, e dà un respiro per certi versi più accostabile allo US metal di metà anni ’80; la sei corde di Serena sapientemente dosa forza, pesantezza, tecnica e virtuosismo (a parer mio le prime due tracce, “Anxiety” e “Mammoth Trumphet”, da questo punto di vista sono le migliori e quando le sentirete capirete perché lo dico); infine la sezione ritmica è ben presente e accompagna sapientemente il cantato e le evoluzioni chitarristiche, contribuendo col suo andamento spesso cadenzato e potente alla generale atmosfera che sa di arcano e d’antico. “Aita’s Sentence” è un disco omogeneo e coerente, senza grandi variazioni ma con delle cesellature sapienti che danno ad ogni traccia un’identità propria, i primi due pezzi, ad esempio, “Anxiety” e “Mammoth Trumphet”, sostanzialmente sono molti simili, ma il primo è carico di un pathos che trasmette appunto il sentimento del protagonista (l’ansia) e ha un retaggio quasi hard rock nella sezione solista, mentre “Mammoth…” è un vigoroso monolite colpo d’epic, plumbeo e roccioso, la successiva “Festering Slash” risulta un riuscito mix tra la vena epic della band e una punta di heavy metal americano (perlomeno il sottoscritto l’avverte), con una squisita performance di “Hammerhead”, mentre “North North West” ammetto non mi ha trasmesso molto, una traccia in linea con l’impronta epic/heavy del disco ma che scorre un po’ sottotono, mentre con la title-track e le ultime due “Coward” e “The Guardian” si torna sui sentieri dell’epic ortodosso, dai toni se così si può dire più tristi “Aita’s Sentence” e “The Guardian”, dotata di una melodia davvero interessante, ma anche duri e schiacciasassi di “Coward”, un brano che sprizza violenza e forza bruta da ogni poro senza dover correre forsennatamente ma restando fedele alla cifra stilistica degli Etrusgrave. Come già dissi per il self-titled dei Frozen Sword, questo disco non cambia la storia né riscrive le regole del genere, ma di certo è un disco genuino e costruito con cuore e dedizione, non disdegnate si sentirlo perché qui in Italia a fare epic sono pochi, ma non se la cavano male.

VOTO: 6,5/10

Tracklist:

  1. Anxiety
  2. Mammoth Trumphet
  3. Festering Slash
  4. North North West
  5. Aita’s Sentence
  6. Coward
  7. The Guardian

ETRUSGRAVE lineup:

  • Tiziano “Hammerhead” Sbaragli – Vocals
  • Fulberto Serena – Guitars
  • Luigi Paoletti – Bass
  • Stefano Giuggioli – Drums

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