
HEILUNG – “Drif”
• (2022 – Season Of Mist) •
A tre anni di distanza dal predecessore “Futha”, il gruppo di Copenhagen HEILUNG si ripresenta al pubblico con un nuovo album, “Drif“, pubblicato sempre dall’etichetta Season of Mist.
Un possente canto a cappella apre l’album, a cui si aggiunge qualche percussione e la melodica voce di Maria Franz. Gli Heilung hanno la straordinaria capacità di creare delle atmosfere molto intense e particolari nelle loro canzoni, e questa non fa eccezione.
Le voci si alternano a parti strumentali molto ben studiate e ben suonate, e l’ascolto corre veloce. Senza nemmeno accorgersi, le canzoni proseguono una dopo l’altra. Veramente originale la traccia “Tenet”, che è un palindromo in ogni aspetto. Tutte le parte musicali, melodie e strumenti (e anche i testi) suonano allo stesso modo sia che si ascolti la canzone dall’inizio alla fine o dalla fine all’inizio.
Il pezzo, spiega della band, è basato sul quadrato di Sator, il più antico palindromo ritrovato a Ercolano. Inusuale anche che una traccia così lunga si trovi all’inizio dell’album, ma questo è il bello della musica: ognuno è libero di fare e creare a proprio modo.
I cori presenti nelle tracce rendono quest’album molto sinfonico e maestoso, a voler confermare i
temi solenni della “storia amplificata”. Con “Urbani”, ci spostiamo dalla mitologia vichinga agli
antichi romani, infatti questo era un canto che veniva eseguito dall’esercito di Roma. Il testo è stato
rinvenuto ma ovviamente la non la musica, quindi il gruppo danese ha dovuto andare a pescare
dalla poesia dell’epoca per capire la struttura di questo canto.
I canti si fermano poi in “Keltentrauer”, che è una poesia letta e non cantata. E’ comunque presente
una sezione di strumenti, anche se non accompagnati dalla voce. Il poema è letto in lingua tedesca
neo-alta, mentre i canti e le grida sono in gaelico, una lingua indoeuropea affine, ma del ramo
celtico. Non solo la musica per gli Heilung è un’arte, ma anche un modo per condividere e imparare
qualcosa di più su delle culture ormai purtroppo perse.
Un dettaglio struggente della seguente “Nesso” è che la voce di Maria Franz, piena di tristezza e di angoscia, è reale al 100% dato che nelle registrazioni di questa canzone, un animale a lei caro era in fin di vita. La canzone parla infatti di un incantesimo che toglieva le malattie dagli animali. Il contrasto tra la voce di Franz e quella di Kai Uwe Faust rende ancora più spettacolare e puramente metal le tracce in cui sono presenti entrambi.
“Nikkal” parte talmente piano che pensavo di aver messo in pausa la riproduzione. E invece no, è solo un crescendo che inizia veramente pianissimo. Poi un coro senza strumenti accoglie l’ascoltatore in questo inno alla dea Nikkal, figlia del re dei Sumeri e della dea della luna. La conclusione dell’album sono i 50 nomi di “Marduk”, una divinità della Mesopotamia.
Gli Heilung non deludono le aspettative e “Drif” è un gioiello di album, pieno di melodie incantevoli e prodotto al limite della perfezione. La magistrale produzione di Christopher Juul, membro della band, eleva la sonorità delle canzoni a una qualità eccelsa, che è veramente impossibile da trovarci un difetto.
A parer di chi scrive, questa è una delle band più interessanti e innovative del panorama metal, e di certo ne sentiremo parlare ancora per diverso tempo. Il contrasto tra i tempi sempre più moderni in cui viviamo e la volontà degli Heilung di riscoprire e raccontare la storia di un tempo immemore rende questo gruppo ancora più speciale.
VOTO: 9,5/10
TRACKLIST:
- Asja
- Anoana
- Tenet
- Urbani
- Keltentrauer
- Nesso
- Buslas Bann
- Nikkal
- Marduk
Heilung line up:
- Kai Uwe Faust – harsh vocals
- Christopher Juul – instruments
- Maria Franz – clean vocals