EPICA – “Omega”
• (2021 – Nuclear Blast Records) •
‘Omega’, ottava fatica in studio degli Epica, è uno di quei lavori che o ami o odi, dipende dallo stile che più si predilige della band.
Dopo vent’anni di carriera, quello che possiamo subito notare è la differenza di questo lavoro rispetto ai precedenti sette album. Sembra strano da dire, ma non riusciamo a definire dei ‘paletti’ chiari come “I Genesis prima e dopo Peter Gabriel’” o “i Nightwish di ‘Once’”.
Qui ci troviamo di fronte ad una band con alle spalle ben otto album diversi pubblicati nel corso di appena diciassette anni, ognuno con il proprio stile caratteristico e molto distante a ciò che i nostri hanno proposto in precedenza e questo è un aspetto che colpisce parecchio, pensando al percorso ventennale del combo nederlandese.
Quel che percepiamo sin dalle battute iniziali è l’impronta che la band capitanata da Mark Jansen e Simone Simons ha voluto dare a questo album, ovvero un forte tratto emozionale, a tratti quasi cinematografico.
“Alpha”, opening track che dà inizio alle danze, altro non è che una semplice entry music, ovvero una semplice introduzione, ciò che si potrebbe paragonare alla musica ufficiale scelta, ad esempio, dai wrestler per far il proprio ingresso o, ancor meglio, la musica introduttiva che precede l’inizio di un film. La scelta di optare per un’entry del tutto strumentale, che si connette in modo diretto con la traccia successiva, “Abyss of Time”, è un’espediente non così tanto comune negli album odierni; tuttavia è un esperimento che, se sviluppato talmente bene da confondere l’ascoltatore sulla fine dello stesso e l’inizio del brano seguente, porta l’udito ad un’esperienza sensoriale del tutto diversa rispetto a due brani distinti non interconnessi tra loro. Una scelta, questa, decisamente appetibile e fatta a regola d’arte.
Oltre all’ascolto dei brani, la cui esecuzione tecnica, da sempre impeccabile e supportata qui sia da una vera orchestra (come già capitò in “The Quantum Enigma” del 2014), che dall’incredibile vocalità della bella Simone Simons, perfettamente in linea con l’impronta data, un altro aspetto che fa scaturire nel cuore dell’ascoltatore altre sensazioni emozionali che questo lavoro vuole dare è legato, appunto, all’artwork, realizzato ancora una volta dall’amico di lunga data della band Stefan Heilemann. Il talentuoso designer, infatti, ci presenta in questa occasione una donna con i capelli raccolti e la testa abbassata, una fanciulla che sembra provenire dal cielo ma che, contemporaneamente, è connessa in modo radicale alla terra, rappresentata da alcune radici e un labirinto, quasi a richiamare le difficoltà che nella vita bisogna affrontare e sconfiggere per vivere nella pace più totale. Un tema, questo, che verrà anche sviluppato in maniera dettagliata nei testi proposti dal mastermind olandese e dalla stessa Simons.
Continuando con l’ascoltando, “Omega” avvalora maggiormente la mia iniziale ipotesi, ovvero il disco è decisamente diverso dai lavori precedenti e questa diversità è ancor di più enfatizzata nei 13 brani qui proposti. La band, infatti, ha deciso di improntare tutto sul lato emozionale, ma come sappiamo le emozioni sono abbastanza vaste e sembra quasi che i nostri abbiano voluto far trasparire questa sensazione tramite il diverso stile presente nel disco che si differenzia in ciascun brano. Un esempio di questa constatazione è applicabile se si paragonano, ad esempio, “Abyss of Time”, primo singolo promozionale scelto per lanciare questo disco, e “Gaia”. La differenza, infatti, è a dir poco abissale, talmente tanto che i due brani sembrano appartenere a due album differenti. Cosa dire, inoltre, anche di “Code of Life”? Tutto ci saremmo aspettati in un album targato Epica, tranne un’intro “indianeggiante” per poi proseguire intorno a metà brano con un’armonizzazione orchestrale del tutto inaspettate.
In “Omega” i nostri riservano tante, tantissime sorprese, che escono un po’ fuori come delle ‘easter egg’ man mano che l’ascolto prosegue. È difficile dire se questo possa essere il miglior lavoro discografico mai prodotto dalla band nel corso di questi 20 anni, quel che però posso dire è che, senza ombra di dubbio, “Omega” è il disco che presenta più effetti sorpresa, ponendosi come il platter più variegato e il più “strano” proposto finora dagli Epica.
Degne di particolar menzione sono le già citate “Abyss of time” (riproposta recentemente anche in versione acustica), “Code of life” e “Kingdom of heaven pt. III”, la cui melodia richiama in qualche modo le sonorità dei film fantasy. Tuttavia, ci sono da segnalare a mio avviso alcuni nei che, personalmente, mi hanno lasciato un po’ perplesso. Qualche brano come la conclusiva “Omega – Sovereign Of The Sun Spheres”, a parer di chi scrive, poteva essere articolata in modo migliore, perché la sensazione scaturita dai vari ascolti mi porta a pensare che la band abbia voluto quasi “sporcare” quel che di buono è stato fatto nelle precedenti 10 tracce. Sarà forse per lo stile che, qui, si avvicina maggiormente al djent, genere che, personalmente, non ho mai amato più di tanto, ma nel complesso “Omega” risulta essere un disco molto godibile, scorrevole e con una produzione qualitativamente molto alta, ad opera del fidato amico di band Joost Van Der Broek, il cui lavoro dietro alla camera di regia e produzione è fatto a regola d’arte, riuscendo concretamente a trasportare mente e orecchie in mondi paralleli. Da segnalare, inoltre, che essendo il sottoscritto un amante dell’improvvisazione, ho particolarmente apprezzato questo ottavo tassello discografico, sebbene lo stesso presenti qualche elemento non propriamente di mio gusto.
C’era quindi da aspettarsi di meglio, o di più dall’atteso nuovo album degli Epica? Dai singoli promozionali finora proposti (“Abyss Of Time”, “Freedom – The Wolves Within” e “Rivers”) forse sì, tuttavia l’album ha momenti di picchi goduriosi e presenta una vasta gamma di stili ed emozioni e per questo non possiamo che premiare il lavoro fatto dal sestetto olandese. Vedremo che anche in una probabile sede live la mia tesi si avvalorerà o, al contrario, verrà indebolita.
VOTO: 7,5/10
TRACKLIST:
- Alpha – Anteludium
- Abyss Of Time – Countdown To Singularity
- The Skeleton Key
- Seal Of Solomon
- Gaia
- Code Of Life
- Freedom – The Wolves Within
- Kingdom Of Heaven Pt.3 – The Antediluvian Universe
- Rivers
- Synergize – Manic Manifest
- Twilight Reverie – The Hypnagogic State
- Omega – Sovereign Of The Sun Spheres
Epica line up:
- Simone Simons – vocals
- Mark Jansen – guitars, growl
- Isaac Delahaye – guitars
- Coen Janssen – keys
- Rob Van Der Loo – bass
- Ariën van Weesenbeek – drums