Thrash, death, metal e… tanto Fragore al Closer!

FRAGORE + VOLTUMNA + SYMBOLYC + ASPHALTATOR
live @ Closer, Roma
– venerdì 22 maggio 2015 –

LIVE REPORT •
Poker di metal tutto al maschile del venerdì sera al Closer il 22 maggio con band italiane di sparsa provenienza geografica, ma di comune fede metal radunate dalla onnipresente Stirred Zone che ha sfidato una serata romana affollata di eventi analoghi in altre venues.

Asphaltator
Si inizia con gli Asphaltator, ossia thrash metal partorito in quel di Roma nel quartiere di Torpignattara nel 2002 e sopravvissuto ad alterne vicende e formazioni fino al set di cinque che ha sdoganato il palco del Closer il 22 maggio con l’eroico proposito di scaldare il pubblico in una notte di freddo e pioggia fuori stagione. Al grido di “Il progresso è una merda” il gruppo ha proseguito nella coraggiosa impresa di somministrare l’articolo autentico ed originale chiamato thrash, nato dal rock’n’roll figlio della fredda Albione, fin nel cuore dell’impero romano. Il tempo atmosferico in effetti era più anglosassone che romano, tuttavia il gruppo è riuscito nel tentativo di innalzare di vari gradi l’aria del Closer missando vocalizzi belluini del tutto scevri di melodia a distorti riff sul tappeto ritmico serrato prodotto da basso e batteria, artefici del lavoro in assoluto più duro, svolto con buona perizia e dilagante entusiasmo. Il resto è arrivato dal pubblico che a fine set ha portato pogo e headbanging quasi fin sul palco. Cameo di Flavio “Whisperz” Falsone in voce sull’ultimo pezzo a degna chiusura.

Setlist: “Army Of Darkness” – “Good Friendly Violent Fun” – “Progress Is A Crime” – “Seven Deadly Sins” – “Agent Orange” – “World Asphaltation”

ASPHALTATOR lineup:
Manuel Cirolia – Vocals
Fabrizio Kasparek – Lead & Rhythm Guitar
Lorenzo Jacopo Ritorto – Rhythm Guitar
Gianluca La Zeppola – Bass
Megasteph – Drums
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Symbolyc
Dopo un cambio palco più lungo della media, ci sono volute le prime note sparate dei Symbolyc per ricondurre di sotto il pubblico intento agli approvvigionamenti alcolici presso il bar al piano di sopra. Sono riusciti nell’intento i cinque deathsters partenopei, con 12 anni di carriera, già visti ed apprezzati nella capitale durante gli anni precedenti. In linea col genere, oscuri, armati di growl e scream alternati, e poliritmie in doppia cassa punteggiate da debordanti rullate, i nostri si sono distinti con pezzi brevi ed esplosivi dalle outro tronche. Padrone incontrastato del palco il nerboruto, barbuto e lungocrinito Diego Laino, due voci in una sola ugola, grande presenza e pezzi coerentemente annunciati in growl. Debitamente ispirati al death nordeuropeo e coscientemente distruttivi nei testi e nell’atteggiamento, i cinque hanno diviso negli anni palchi eccellenti con illustri band come Vader e Avulsed, riportando al Closer i loro tratti distintivi, riassunti nella violenta e distorta carica unita ai riff pregiati prodotti dalle chitarre di Sacerdoti ed Aversana.

Setlist: “Intro” – “Suffering” – “Ikon” – “Dead Inside” – “300 Demons” – “Wingless” – “Oncoming Apocalypse” – “Denied”

SYMBOLYC lineup:
Diego Laino – Vocals
Sossio Aversana – Guitars
Salvio Silvestre – Bass
Raffaele Pezzella – Drums
Andrea Sacerdoti – Guitars
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Voltumna
Da Viterbo, terra etrusca, sono pervenuti i quattro Voltumna, alfieri di Etruscan death/black Metal. Paludati in nere tuniche e catene, i volti dipinti da graffiti, lunghe chiome sciolte, hanno dato corpo in scream&growl alla loro produzione originale con un debole per il latino ed il paganesimo. Con cupe tracce sparsamente melodiche, strutturate, cadenzate, murate in chitarre a zanzara, sostenute da ritmiche di echi di fonderia degne di un’atmosfera da Terminator, con un front da palco immoto se non per le teste in perenne headbanging, i quattro hanno espresso degnamente il loro pagano credo tornato da un’oltretomba vecchia di 2.400 anni come la cultura etrusca che li ha ispirati. Precisi, completi e coesi. Migliorabile forse e in parte la varietà del materiale presentato, ma se il death/black può distinguersi per tanti fattori, certo non lo fa per la fuoriuscita dagli schemi canonici di genere. “Memento Roma delenda est” ha chiuso in trionfo il set parafrasando la celebre citazione del console romano che due millenni fa volle ed ottenne la fine della città fenicia.

Setlist: “Intro” – “Teofagia” – “Bringer Of Light” – “Prophecy Of One Thousand Years” – “Lord Of Mayhem” – “Tages” – “Disciplina Etrusca” – “Roma Delenda Est”

VOLTUMNA lineup:
Simone S. – Vocal
Michele V. – Guitar
Bruno F. – Drums
Giovanni T. – Bass
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Fragore
Con i nordici natali da Giaveno, provincia di Torino, i Fragore hanno preso possesso del palco alle una e mezzo del mattino. Dopo una falsa partenza dovuta ad inconvenienti di fonia, gli Heavy/Thrash/Death Metallers piemontesi hanno sfoderato la grinta con un avvio tutto ritmico in growl e blastbeat canonici. Decisamente gradevoli e competenti, i tre non hanno trascurato di esprimersi in lunghi riff strumentali avvalendosi anche di basi con vocalizzi mediorientali o effetti sonori propri del progressive Floydiano. Molto amato dalla stampa underground di settore, ispirato a Children of Bodom, Cannibal Corpse, Necrodeath come anche prevedibilmente a Sepultura, Pantera, Slayer, Kreator, in questa prova romana il trio pedemontano ha dato buona prova di competenza ed originalità compositiva nel genere, con nota di merito equamente condivisa tra i componenti. Non deve essere stato facile per una band in trasferta dai confini dell’Italia tenere così alto il livello a Roma davanti praticamente ad una decina di persone tra i fedelissimi, superstiti di un pubblico all’inizio molto più folto, che li hanno attesi ed hanno resistito alla ormai tardissima ora. Tra loro addirittura un fan americano che senza conoscere una parola di italiano ha scovato la data ed ha seguito i Fragore presentandosi giusto in tempo per assistere allo show. Il regalo della band per i tenaci è stato grande. In replica sabato 23 a Roma, Sinister Noise, con New Disorder.

Setlist. “Die With Blood” – “Barrier” – “AK-47” – “Leatherface” – “Resurrection Enemies” – “Mental Disorder” – “White Dust” – “Thunder Rising”

FRAGORE lineup:
Dave Nunziante – Vocals/Guitars
Alessandro Baronetto – Drums
Andrea Lorenti – Bass

report: Antonella Tocca