SONATA ARCTICA + TWILIGHT FORCE
live @ Alcatraz, Milano
– giovedì 20 ottobre 2016 –
LIVE REPORT •
Seratona power metal quella del 20 ottobre all’Alcatraz di Milano: sono in arrivo infatti, nel capoluogo lombardo, Sonata Arctica e Twilight Force, un’accoppiata vincente che avevamo già avuto modo di vedere oltre un anno fa in quel di Bologna. Sin dal primo pomeriggio una folta schiera di adepti ha invaso il marciapiede antistante il locale meneghino, pronti a dare manforte a due band che vantano un grande seguito nel nostro Paese. Puntuali, alle 18,30, si aprono in cancelli: siamo pronti per il grande spettacolo!
Twilight Force
Maghi, elfi, draghi e cavalieri: entriamo nel fantastico mondo dei Twilight Force! Accolto fragorosamente dal pubblico, il gruppo svedese comincia la sua travolgente ed inarrestabile cavalcata alla conquista del Regno Longobardo. Con “Battle Of Arcane Might” iniziano la tenzone brandendo le loro spade d’acciaio forgiate nel sacro fuoco del metal. Le accelerazioni sonore non si placano neanche sulla successiva “Forest Of Destiny”, sulla quale l’incalzante drumming di De’Azsh fa muovere, in un frenetico headbanging, tutte le nostre teste. Impressionanti le incursioni del biondo crinito Lynd, le cui dita sembrano volare sulle corde della sua chitarra in uno shredding pazzesco che non lascia un attimo di respiro, tale è la sua velocità: MICIDIALE!
La potente voce di Chrileon risuona forte ed incita alla pugna; il giovane frontman confessa che questo tour è stato finora molto impegnativo e che quindi avrà bisogno del nostro aiuto per cantare l’epica “Powerwind”, tratta dall’ultimo album “Heroes Of Mighty Magic”: lo spirito metal aleggia su di noi!
Sì, è vero… ricordano molto da vicino i Rhapsody, loro principale fonte di ispirazione (come ci hanno anche confermato durante l’intervista che leggerete a breve), ma l’energia che si sprigiona con la loro musica è impressionante e dà la carica ad un pubblico sempre più fomentato ed ormai completamente immerso nel vortice del loro magico sound.
Non c’è tregua, si corre veloci galoppando al ritmo di “There And Back Again” coinvolgendoci tutti in numerosi cori antemici: è il trionfo! E allora è tempo di aprire le “Gates Of Glory” per rendere i meritati onori ai nostri eroi: la conquista è completa!
Una forza antica alimenta il loro vigore, come cita l’ultimo brano della scaletta “The Power Of The Ancient Force”, con cui i sei alfieri chiudono nel tripudio il loro set, raccogliendo l’ovazione di tutto il pubblico per poi salutarlo sulle note della solenne “Knights Of Twilight’s Might”.
Impavidi e valorosi!
Setlist:
- Battle Of Arcane Might
- Forest Of Destiny
- Enchanted Dragon Of Wisdom
- Riders Of The Dawn
- Powerwind
- Flight Of The Sapphire Dragon
- There And Back Again
- Gates Of Glory
- The Power Of The Ancient Force
TWILIGHT FORCE lineup:
- Chrileon – Lead vocals
- Lynd – Guitars
- Born – Bass
- Blackwald – Keyboards
- De’Azsh – Drums
- Aerendir – Guitars
foto: Stefano Forensi
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Sonata Arctica
C’è il pubblico delle grandi occasioni quest’oggi, tantissimi i giovani venuti ad ammirare la band che tra poco si esibirà all’Alcatraz: i Sonata Arctica.
La scenografia allestita sul palco richiama la copertina del nuovo album “The Ninth Hour” ed è forse una casualità che il concerto inizi proprio all’ora nona della sera…
Il rapporto tra il genere umano e la natura: queste sono le tematiche trattate sul loro ultimo lavoro e “Closer To An Animal” apre le danze in un’atmosfera già resa bollente dall’entusiasmo del pubblico, neanche fosse colpa del cambiamento climatico globale della Terra.
Potenza e melodia: con questa formula i Sonata Arctica costruiscono le loro accattivanti armonie, come “Life” o “The Wolves Die Young”, che facilmente ti entrano in testa e non ti lasciano più. Ma la band finlandese quando vuole sa anche premere sull’acceleratore ed ecco che ci ritroviamo a scapocciare sulla più pressante “In Black And White”, cantata in maniera decisa ed aggressiva da un Tony Kakko che ritrova, in sede live, una forma smagliante, sicuramente migliore rispetto l’ultima apparizione fatta in Italia. Certo, di bianco e nero i suoi capelli hanno ben poco e il nostro singer preferisce far sfoggio di un bel rosso tiziano…
Intanto sul palco cominciano ad arrivare i primi striscioni lanciati dai fans, uno dei tanti segni dell’affetto che i ragazzi qui presenti nutrono per loro, e le dolci note di “Tallulah”, che Tony canta con intensa passione accompagnato al piano da Henrik Klingenberg, sembrano quasi avvolgere tutto il pubblico con un immaginario abbraccio, creando, così, un momento di magica empatia tra noi e loro.
Si torna verso sonorità decisamente più power con la successiva “Fairytale”: il drumming tellurico di Tommy Portimo offre lo spunto al riffing rabbioso di Elias Viljanen, che poi ci colpisce con le violente rasoiate del suo tagliente assolo.
E poi tutti a guardare verso il cielo per cantare insieme “Fullmoon” in una festosa fusione di cori, suoni e colori. Riprendiamo un po’ il fiato con “Among The Shooting Star”, ma è solo un momento perché, come cita l’intro successiva, non c’è spazio per il silenzio… qui si fa del sano e puro power metal e “No More Silence” fa da preludio ad “Abandoned, Pleased, Brainwashed, Exploited”: ed è una folle corsa sui binari dell’alta velocità.
“We Are What We Are” ci prende per mano e ci conduce verso il finale del concerto, non prima però di aver lanciato l’ennesimo headbanging con “The Power Of One” sulla quale Elias ed Erik duettano alla grande in un botta e risposta tra chitarra e tastiera veramente esaltante.
I Sonata Arctica silenziosamente lasciano la scena, ma tutta l’audience li richiama a gran voce per il bis finale. Tony ringrazia il pubblico italiano per essere qui questa sera e mantenere sempre viva la passione per la musica; il suo discorso diventa l’occasione per augurare il buon compleanno ad Henrik Klingenberg che, visibilmente sorpreso, riceve dalle mani di un rappresentante del loro fan club, salito sul palco, un quaderno con tutte le dediche lasciate dai suoi innumerevoli ammiratori: un gesto molto carino che ha emozionato tutta la band.
E si riprende con “I Have A Right” per poi concludere con “Don’t Say A Word” nella bolgia più totale. Ma cosa sarebbe una festa senza il brindisi finale? E allora tutti a saltare al ritmo sempre più forsennato di “Hava Nagila” (brano popolare ebraico) che per l’occasione diventa “Vodka, we need Vodka..:” e che, tradizionalmente, chiude tutti i loro concerti.
I Sonata Arctica restano a lungo sul palco per raccogliere i tanti scroscianti applausi che gli vengono meritatamente tributati da un pubblico visibilmente soddisfatto; lo stesso Tommy Portimo continua ad incitare tutti i suoi fans ad urlare più volte per lui prima del lancio delle bacchette, mentre il resto della band gode di questo momento di gloria.
Ora, non ci resta che aspettare il prossimo anno, quando torneranno in Italia, come promesso da Tony Kakko durante lo show: noi saremo qui ad attenderli… magari con una bottiglia di vodka.
Setlist:
- Closer To An Animal
- Life
- The Wolves Die Young
- In Black And White
- Tallulah
- Fairytale
- Fullmoon
- Among The Shooting Stars
- intro: No More Silence / Abandoned, Pleased, Brainwashed, Exploited
- We Are What We Are
- The Power Of One
- I Have A Right
- Don’t Say A Word
SONATA ARCTICA lineup:
- Tony Kakko – Vocals
- Elias Viljanen – Guitars
- Tommy Portimo – Drums
- Henrik Klingenberg – Keyboards
- Pasi Kauppinen – Bass