SADIST + LUNARSEA + DYING MUSES + ESHUNA + MESOSPHERA
live @ Planet Live, Roma
– venerdì 11 marzo 2016 –
LIVE REPORT •
Una serata all’insegna del Death Metal tecnico, quella vista al Planet di Roma lo scorso 11 marzo: dopo molto tempo tornano nella capitale i Sadist, uno dei gruppi più in voga della frangia più progressiva del metal estremo, sia italiano che internazionale.
Mesosphera
A rompere il ghiaccio spetta ai Mesosphera, band dei dintorni di Roma, fautrice di un death metal fortemente progressive. Sinceramente non sono un loro seguace, però devo riconoscere che sono molto bravi tecnicamente. Iniziano con “Light Of Deliverance”, per proseguire con “Xenomorph”, dove si mette in luce la loro abilità, non per niente alla batteria troviamo David Folchitto, come suo solito una vera macchina da guerra. Il concerto si chiude con “Mythopoiesis” e “Star Gate”. Tutto sommato un buon inizio per caricare l’ambiente.
Setlist:
- Light Of Deliverance
- Xenomorph
- Glowing Sunrise
- Mesosphera
- Edipo Re
- Mythopoiesis
- Star Gate
MESOSPHERA lineup:
- Gabriele Massa – Vocals
- Valerio Catoni – Guitars
- Giovanni Mauriello – Guitars
- Adriano Ricci –Bass
- David Folchitto – Drums
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Eshuna
Continua la serata con il secondo gruppo, gli Eshuna, altra band del circuito romano che, come i colleghi che li hanno appena preceduti, esplorano i territori del Death Metal Progressive, con l’uso però di una voce femminile, quella di Beatrix Scarlett, una prerogativa non comune in un genere come questo. Non mi hanno colpito particolarmente, sia dal punto di vista tecnico che di quello del songwriting. Gli episodi migliori l’iniziale “Victory” e “Mad Personality”. A mio giudizio forse è proprio la vocalist il loro punto debole. Buona comunque la reazione del pubblico.
Setlist:
- Overtorture (intro)
- Victory
- As We Sail The Sea Of Chaos
- Nova Thelema
- Mad Personailty
- Behind The Philosophy Of God
ESHUNA lineup:
- Beatrix Scarlett – Vocals
- Renato Orsili – Guitar & Backing Vocals
- Andrea De Petrillo – Keyboards
- Jacopo Simoncelli – Bass
- Lorenzo Pistolesi – Drums
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Dying Muses
Salgono sul palco ora i Dying Muses, si cambia registro e si passa ad un metal più moderno. Provengono dai dintorni di Latina, hanno una formazione a sei (con l’uso della doppia chitarra e delle tastiere) e partono sparati con “Zombies”. Purtroppo la loro scaletta sarà molto breve, viste le numerose band che si avvicenderanno nel corso della serata. Buona la prova di Tommy Spampinato che mette in mostra delle doti canore decisamente gagliarde, ma anche il resto della band lo sostiene con il giusto piglio. La serata con loro comincia a decollare.
Setlist:
- Zombies
- Like A Gleam
- Muses’ Rebirth
- Rock’n’Love
- The Persians’ March
DYING MUSES lineup:
- Tommy Spampinato – Vocals
- Lorenzo Angeletti – Guitars
- Marco Vanini – Guitars
- Alessandro Finderle – Keyboards
- Marco Romano – Bass
- Federico Rubeca – Drums
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Lunarsea
Si arriva così ai Lunarsea, band già attiva dalla prima metà degli anni 2000 e che vanta un buon numero di sostenitori. Anche se propongono quel tipo di Death Metal che personalmente non mi attrae, la band dimostra di saper suonare, eccome! Ci attaccano all’improvviso con “Magnitude 9,6”, una vera e propria scossa tellurica che ci investe con tutta la sua potenza, e poi ci danno un bel colpo di assestamento con “3 Pieces Of Mosaic”, pezzo pesantissimo che ci prende a randellate. I Lunarsea hanno la capacità anche di dare quel pizzico di tecnicismo che rende più elaborate le loro canzoni, come ad esempio “Five Sided Platform Shape”. Insomma, una band che sa il fatto suo e stasera l’ha dimostrato. E ora tocca ai Sadist.
Setlist:
- Intro
- Magnitude 9,6
- 3 Pieces Of Mosaic
- Sonic Depth Finder
- Five Sided Platform Shape
- In A Firmness Loop Day
- Ashen
- Ianus
- As Seaweed
LUNARSEA lineup:
- Alessadro Iacobellis – Vocals
- Fabiano Romagnoli – Guitars
- Emiliano Pacioni – Guitars
- Cristian Antolini – Bass
- Alfonso Corace – Drums
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Sadist
Il momento tanto atteso è finalmente giunto, uno dei gruppi più conosciuti nell’ambito internazionale del Death Metal è pronto a salire sul palco del Traffic: Sadist.
Una lunga carriera la loro, che li ha portati ad essere apprezzati in varie parti del mondo e che li vede ancora on the road dopo tanti anni. Hanno pubblicato recentemente un nuovo album, “Hyaena”, che andrà ad arricchire una scaletta che prevede, ovviamente, i migliori episodi della loro produzione. Nonostante la loro fama, non c’è stato un grande riscontro di pubblico, peccato, perché chi non c’era ha perduto una bella occasione per apprezzarli ancora una volta.
Già dal primo pezzo si capiscono le loro intenzioni: la potentissima “The Devil Riding The Evil Steed” è un pugno nello stomaco e mette in luce la loro voglia di farci del male. Con “One Thousand Memories” si fa un passo indietro nel tempo, per poi arrivare addirittura al primo album con “Desert Divinities”, una retrospettiva che ci mostra un lato diverso degli attuali Sadist, che nel corso della loro carriera sono passati da uno stile più violento a quello più sperimentale, una evoluzione che passo passo li ha fatti crescere.
Trevor si distingue per la sua potenza vocale, ma d’altra parte tutta la band dimostra le proprie qualità, a cominciare dal chitarrista Tommy Talamanca, che si cimenta con padronanza anche alle tastiere: da applausi. “Escogido”, “India”, “Tribe”, la band non si risparmia e propone queste pietre miliari che esaltano il pubblico, caricati da un Trevor in forma: un animale da palcoscenico.
Chiudono con “Tearing Away” un concerto serrato, grintoso, pieno di energia, come solo loro sanno fare. Peccato per il pubblico, i Sadist avrebbero meritato molte più presenze sicuramente, ma va bene così, in fondo, grazie alla Brothel Of Sound che ha organizzato a serata, noi ce li siamo goduti.
Setlist:
- The Devil Riding The Evil Steed
- Pachycrocuta
- Bouki
- The Loney Mountain
- One Thousand Memories
- Desert Divinities
- Attic And The World Of Emotions
- Escogido
- India
- Perversion Lust Orgasm
- Obsession-Compulsion
- Tribe
- Season In Silence
- Tearing Away
SADIST lineup:
- Trevor – Vocals
- Tommy Talamanca – Guitar & Keyboards
- Andy Marchini – Bass
- Alessio Spallarossa – Drums
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