HELLOWEEN: Tank and Pumpkin Invasion Over Milano!

HELLOWEEN + SABATON + BEAST IN BLACK + MOONLIGHT HAZE
live @ Ippodromo Snai San Siro (MI)
– sabato 27 agosto 2022 –

LIVE REPORT •

È una giornata di grande festa per ogni appassionato del metal più melodico in particolare del power metal. Difatti, in questo piacevole sabato di fine agosto all’Ippodromo di San Siro suoneranno in veste di co-headliner due giganti della scena metal europea come Helloween e Sabaton, supportati da altre due realtà importanti come Beast In Black e Moonlight Haze. Arrivati intorno alle 17 all’ippodromo troviamo una fila chilometrica che presto si smaltisce trovando forse al massimo un migliaio di fan sotto il palco ad attendere l’arrivo della prima band. Fortunatamente mano mano che le ore passeranno il luogo dell’evento si affollerà sempre di più sino ad arrivare alle circa diecimila persone che hanno reso questa giornata di musica davvero indimenticabile!

MOONLIGHT HAZE
Alle ore 17.15, puntualissimi, all’Ippodromo di San Siro, i Moonlight Haze aprono le danze di una giornata memorabile all’insegna dell’Heavy-Power Metal nella città meneghina. La band friulana capitanata da Chiara Tricarico alla voce e Giulio Capone alla batteria (alle tastiere e orchestrazioni in studio) ha il compito di riscaldare i metalheads italiani in attesa dell’infuocata serata delle band co-headliners: gli epici Sabaton e gli storici Helloween ormai da cinque anni nella formazione a 7 elementi. La proposta dei Moonlight Haze è semplice, diretta e senza fronzoli: un melodic/symphonic metal di facile presa che si rifà alle tante band frontwoman come gli storici Nightwish, Within Temptation e Delain. Dallo split dei Temperance di Marco Pastorino (mastermind della suddetta band) nascono i Moonlight Haze nel 2018, e in poco tempo hanno già prodotto tre lavori: De Rerum Natura (2019), Lunaris (2020) e Animus (2022), tutti incisi per l’etichetta Scarlet Record. Nei 45 minuti concessi dalla manifestazione, Chiara dall’alto della sua indubbia presenza scenica, oltre che di un’eccellente prestazione vocale sciorina in sequenza praticamente tutte le songs che sono state affiancate da videoclips di sicuro impatto visivo come “To The Moon And Back”, “Ad Astra” e “The Rabbit Of The Moon”. La band composta classicamente dai chitarristi Marco Falanga e Alberto Melinato, dal bassista Alessandro Jacobi oltre che dal citato principale compositore e batterista Giulio Capone eseguono le canzoni a menadito tenendo sempre presente che la protagonista è Chiara, che, con perseverante tenacia coinvolge il pubblico con piccoli siparietti tra una canzone ed un’altra sempre accanto alla sua personale asta microfonica caratterizzata dalle fasi lunari. Il tempo è tiranno e si arriva alla conclusiva e coinvolgente “We’ll Be Free”, ultimo singolo tratto da “Animus”, di cui l’innegabile orecchiabilità trascina la gente a cantare, quasi incredibilmente, il ritornello seppur la canzone sia uscita da pochi mesi. La classica foto di rito dal palco della band sancisce la fine del concerto e a Chiara non rimane che ringraziare i metalheads per il calore ed affetto dimostrato. La cantante si congeda ricordando che è solo l’inizio della giornata, annunciando così gli svedesi Beast In Black che con il loro “Metal danzereccio” non faranno che ulteriormente arroventare gli “spiriti liberi” dei metallari italiani.

Setlist:

  1. The Nothing
  2. To The Moon And Back
  3. Ad Astra
  4. It’s Insane
  5. The Rabbit Of The Moon
  6. We’ll Be Free

Moonlight Haze line up:

  • Chiara Tricarico – vocals
  • Marco Falanga – guitars
  • Alberto Melinato – guitars
  • Alessandro Jacobi – bass
  • Giulio Capone – drums
 foto: Yuri Minghini

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BEAST IN BLACK
I Beast In Black sono una realtà finlandese formata dal chitarrista Anton Kabanen nel 2015 dallo split con i Battle Beast, band in cui lui era stato fino a quel momento il principale compositore. La band ha più volte calcato i palchi italiani negli ultimi anni, sia di supporto ai Rhaposody che ai Nightwish e torneranno proprio a dicembre nel nostro paese di supporto ancora una volta alla band symphonic metal di Tuomas Holopainen & Co. La band ha dunque conquistato un bel seguito nel nostro paese e i fan che si sono accalcati sotto al palco sembrano essere ben disposti e partecipi verso la proposta musicale del gruppo che di base offre un heavy metal di stampo abbastanza classico infarcito con del power e delle sonorità più moderne ed elettroniche a tratti. Il vocalist greco Yannis Papadopoulos è una vera forza della natura e la band conquista i presenti con le canzoni estratte dai tre album pubblicati fino ad oggi (l’ultimo dei quali “Dark Connection” dell’anno scorso). Chitarre colorate, sfacciataggine e simpatia oltre che delle mosse sul palco molto in stile “Helloweeniano”, sono il segreto dello show del gruppo che vede il pubblico in delirio soprattutto sulle note di “Blind And Frozen”, pezzo davvero catchy con un ritornello che ti si stampa in testa, oltre che con il pezzo che porta il loro nome, “Beast In Black” che invece è un assalto frontale di heavy metal duro e puro alla Judas Priest. Queste sono le due anime dei Beast In Black che con il poco tempo a loro disposizione riescono comunque ad impressionare tutti i presenti per una band che sono sicuro continuerà a crescere con gli anni.

Setlist:

  1. Blade Runner
  2. From Hell With Love
  3. Beast In Black
  4. Hardcore
  5. No Surrender
  6. One Night In Tokyo
  7. Blind And Frozen
  8. End Of The World

Beast In Black line up:

  • Yanis Papadopoulous – vocals
  • Anton Kabanen – Guitar
  • Kasperi Heikkinen – Guitar
  • Mate Molnar – bass
  • Atte Palokangas – drums
foto: Yuri Minghini

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SABATON
I Sabaton pur suonano prima rispetto alle zucche di amburgo sono a tutti gli effetti una band co-headliner alla pari con gli Helloween. Joackim annuncia al pubblico che a questo girò parlerà poco e la band si impegnerà ad eseguire il maggior numero di pezzi a disposizione. La scenografia è imponente; appena il telone con il logo della band cade, ecco che il palco viene mostrato in tutto il suo splendore con tanto di trincee e il solito carro armato che troneggia in mezzo al palco, con la batteria posizionata sopra di esso. Ma la cosa più spettacolare sono i filmati che accompagneranno ogni brano della band svedese che renderà il tutto un’esperienza indimenticabile anche per il sottoscritto, che quando si tratta di Sabaton si può considerare ormai un esperto avendoli visti una miriade di volte in situazioni e posizioni del bill completamente diverse (persino headliner al Wacken Open Air con tanto di doppio palco!). I Sabaton si renderanno protagonisti di uno show esplosivo aiutato da un pubblico caldissimo e una setlist che ogni  volta varia considerevolmente rispetto alle volte precedenti. A questo giro i Sabaton sono in Italia per promuovere il loro ultimo disco “The War To End All Wars”, un concept album sulla prima guerra mondiale uscito ad inizio anno e da cui pescheranno una manciata di brani. Non può mancare “Stormtroopers” che narra della tattica del “blitzkrieg” (guerra lampo), così come “Dreadnought” un pezzo decisamente più pacato per quanto riguarda il tempo, mentre la ciliegina sulla torta è la bellissima “Christmas Truce” con Joakim dietro ad una tastiera ad accompagnare affianco alle coreografie natalizie del brano un pezzo davvero struggente e melodico, drammatico , ma allo stesso tempo pregno di speranza che narra di una tregua che si ebbe durante la prima guerra mondiale tra l’esercito inglese e quello tedesco in cui le due armate per una sera fermarono le ostilità per scambiarsi doni di natale e addirittura organizzare una partita di calcetto prima che le atrocità vennero poi riprese il giorno seguente. “Attack Of The Dead Men” vede i componenti della band con tanto di maschere anti-gas, mentre la bellissima “Red Baron” (che narra le vicende legate al “Barone Rosso”) viene accompagnata da un mini aereo posto affianco del palco. La band pesca dalla quasi totalità della propria discografia riproponendo finalmente anche la terremotante e tanto attesa “Atero Dominatus” che narra della battaglia finale per la conquista di Berlino durante le ultime settimane della seconda guerra mondiale. Non mancano le sorprese come “Steel Commanders”, un brano  rilasciato come singolo a se stante che sinceramente non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi in scaletta. È da notare comunque, come ad ogni concerto in Italia la band sembri guadagnare pubblico, stima e ammirazione da parte dei fan italiani e ogni volta riesce a portare una scenografia sempre più grande ed imponente, loro che nel resto d’Europa oramai sono delle vere superstar del Metal. “The Last Stand” è un tripudio di emozioni a cui il pubblico non rimane indifferente così come “Carolus Rex” l’unico estratto dal disco che dieci anni fa marcò la svolta decisiva per la band Svedese. “Primo Victoria” , “To Hell And Back” e “Swedish Pagans” (intonata a gran voce dal pubblico) concludono un concerto trionfale e rappresentano senz’altro i tre classiconi che non potranno mai mancare nelle scalette della band svedese. Per quanto mi riguarda, i vincitori assoluti della serata!

Setlist:

  1. Ghost Division
  2. Stormtroopers
  3. The Red Baron
  4. Bismark
  5. The Attack Of the Dead Men
  6. Soldier Of Heaven
  7. Steel Commanders
  8. Shiroyama
  9. Attero Dominatus
  10. Carolus Rex
  11. Resist And Bite
  12. Dreadnought
  13. The Last Stand
  14. Christmas Truce
  15. Primo Victoria
  16. Swedish Pagans
  17. To Hell And Back

Sabaton line up:

  • Joakim Brodén – vocals
  • Chris Rorland – guitars
  • Tommy Johansson – guitars
  • Par Sundstrom – bass
  • Hannes Van Dahl – drums
foto: Yuri Minghini

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HELLOWEEN
La band tedesca pioniera del power metal e piuttosto fresca di reunion con Kai Hansen e Michael Kiske torna in Italia per la terza volta con questa formazione per promuovere il nuovo disco uscito l’anno scorso ed intitolato semplicemente “Helloween”. È chiaro che questa reunion ha scatenato l’entusiasmo ancora una volta dei fan italiani che sono accorsi in tanti (alla fine credo che ad occhio saremmo stati 10 000 circa) e hanno dimostrato un entusiasmo ineguagliabile che ha scatenato più volte un pogo feroce specialmente su classici dai “Keeper”. La scenografia è meno imperiosa rispetto a quella dei Sabaton e consiste puramente in una zucca gigante su cui è posizionata la batteria e un’ enorme schermo che proietterà i divertentissimi e irriverenti video a base di zucche che saranno il pane quotidiano dello show. In mezzo ci sono dei suoni davvero ottimi e una band in un ottimo stato di salute che però offre uno show in chiave “minore” rispetto a quello a cui abbiamo assistito nel 2017 al Mediolanum Forum, sia a livello di minutaggio di concerto che non supererà le due ore, sia a livello di scenografia, come appena accennato; non ci saranno i coriandoli finali, le zucche di gomma che cadranno dal tetto del palco… insomma tutto viene riproposto in maniera leggermente minore anche se non mancano di certo i classici dei “Keeper” come “Eagle Fly Free”, “I’m Alive” , “Future World”, “Dr. Stein”, “Keeper Of The Seven Keys” e “I Want Out” così come il consueto mega medley con protagonista Kai Hansen che ci propone una serie di estratti dal celebre debutto della band di Amburgo “Walls Of Jericho” (naturalmente con lui stesso alla voce). Kiske e Deris si dividono i compiti vocali in maniera egregia a anche se a questo giro l’era Deris è stata un pochino sacrificata con la sola “Power”, “Forever And One” e “Perfect Gentleman” a rappresentare quel periodo storico. Peccato ma d’altronde il minutaggio è stato tiranno e con sole due ore a disposizione ed una serie di pezzi molto lunghi come l’opener “Skyfall” era chiaro che la band non avrebbe avuto tanto spazio per coprire interamente la propria discografia. La band si è spesso dilettata come è solitamente consueta nel fare ad interagire lungamente col pubblico come è successo con “I Want Out” e “Perfect Gentleman” per esempio, facendo durare questi due pezzi ben oltre il loro minutaggio. La stessa “Keeper Of The Seven Keys” è stata allungata all’inverosimile con tanto di presentazione della band e io stesso sono convinto che se la band avesse stretto un pochino i tempi come hanno fatto i Sabaton precedentemente avrebbero potuto suonare almeno due o tre pezzi in più che avrebbero secondo me fatto tutta la differenza dato che la scaletta rispetto al concerto da headliner del 2017 non aveva nessuna sorpresa in quanto a brani, se non i tre pezzi estratti dal nuovo album. Insomma una bella esperienza ma per la prossima volta mi auguro che gli Helloween lavorino per mischiare un pochino di più le carte in tavola quando si tratterà di studiare una setlist. Per il resto torniamo a casa pienissimi di polvere ma contenti di aver assistito ad una giornata di metal assolutamente memorabile!

Setlist:

  1. Skyfall
  2. Eagle Fly Free
  3. Mass Pollution
  4. Future World
  5. Power
  6. I’m Alive
  7. Metal Invaders/Victim Of Fate/Gorgar/Ride The Sky
  8. Heavy Metal (Is The Law)
  9. Forever And One
  10. Guitar Solo
  11. Best Time
  12. Dr. Stein
  13. How Many Tears
  14. Perfect Gentleman
  15. Keeper Of The Seven Keys
  16. I Want Out

Helloween line up:

  • Andi Deris – vocals
  • Michael Kiske – vocals
  • Kai Hansen – Guitar
  • Michael Weikath – guitars
  • Sascha Gerstner – guitars
  • Markus Großkopf – bass
  • Daniel Löble – drums
foto: Yuri Minghini