Arkona: from Russia with Folk!

ARKONA
live @ Druso Circus, Ranica (BG)
– giovedì 13 ottobre 2016 –

 

LIVE REPORT •

L’atmosfera fuori dai cancelli è glaciale, una leggera pioggia tamburella allegramente senza far troppo rumore mentre il freddo ci avvolge… gli Arkona di Masha “Scream” sono tornati e, oltre alla massiccia dose di Pagan/Folk Metal che ci somministreranno durate il corso della serata, portano con loro il clima, gli usi, i costumi e le tradizioni di una Russia che ricerca le proprie origini negli antichi miti pagani.
Assisteremo ad una delle quattro tappe del mini-tour tutto italiano dei nostri, i quali proporranno una setlist che ripercorrerà i loro 16 anni di carriera attraverso gli episodi principali della loro discografia, il tutto all’interno di una Location, il Druso Circus, che da anni propone il meglio della musica indipendente italiana ed internazionale in quel di Bergamo.

Darktribe
A causa di un guasto alla vettura, in prossimità della frontiera, i francesi Darktribe saranno costretti a cancellare la loro performance d’apertura. Veniamo prontamente avvertiti della mancanza del gruppo spalla circa 2 ore prima dell’ingresso, con l’ulteriore specifica che il gruppo prenderà parte alle successive date e che gli orari prestabiliti non saranno soggetti a variazioni… tutto ciò, purtroppo, graverà sullo svolgimento della serata; l’attesa degli Headliner sembrerà ben più lunga in assenza di una band di supporto, nonostante musiche tribali vengano riprodotte in loop per cercare di allietare il pubblico. Altro aspetto negativo è la scarsa affluenza di pubblico… nonostante gli orologi segnino le 22 in punto, orario che avrebbe dovuto sancire la salita sul palco degli Arkona, come da programma, sotto il palco sono presenti poco più di una cinquantina di persone.
Questi fattori non fanno ben sperare ma, come vedremo in seguito, ciò non rappresenterà un ostacolo per Masha e soci

_____________________________________

Arkona
Rimangono accese soltanto le soffuse luci di scena che tengono in penombra la scenografia sul palco, ci siamo… la salita sul palco della formazione è affidata all’intro di “Yav”, pezzo dall’alto minutaggio che compare sull’omonimo disco del 2014… la voce sussurrata di Masha, in veste di narratrice, quasi a voler portare testimonianze di riti pagani e antiche leggende, si sprigiona dalle casse in una sorta di climax ascendente che culmina con una vera e propria esplosione. Veniamo letteralmente investiti dalla potenza del suono, costituito da una solida sezione ritmica (drumming incentrato sull’uso frenetico della doppia cassa e basso monolitico) ed impreziosito dalle trame tessute da chitarra e flauto.
La vera anima e immagine del gruppo è però Masha che, con il suo scream pieno e graffiante, si abbandona a grida laceranti che toccano nel profondo; agitandosi per il palco fomenta il pubblico come se si stesse esibendo davanti a file e file di gente… il pubblico apprezza rispondendo con cori, applaudendo e facendo headbanging.
Si prosegue con “Ot Serdtsa k Nebu”, che porta l’attenzione su un tipo di folk più canonico e easy listening rispetto al pezzo precedente, passando poi per “Goi, Rode, Goi!”, “Liki Bessmertnykh Bogov” e un lotto di brani in cui affiorano, in maniera netta e decisa, le venature Black che, mescolandosi alle tinte folk balcaniche, confluiscono nel loro inconfondibile sound. Il pubblico, nonostante sia composto da pochi “eletti”, acclama e canta a squarciagola; il feedback è percepito positivamente anche sul palco e l’alchimia che intercorre tra le due parti risulta palpabile.
Gli Arkona, dopo un rapido congedo, riemergono colpendoci con tutta la rabbia frenetica di “Sva”, pezzo che precede la stupenda “Vozrozhdeniye”, vero e proprio cavallo di battaglia tratto dall’altrettanto fenomenale album di debutto che, il prossimo novembre, verrà dato alle stampe completamente ri-arrangiato e ri-registrato.
I nostri sembrano non conoscere il termine “stanchezza”… l’energia non svanisce nel nulla, viene anzi riorganizzata: la parte finale della scaletta differisce per l’allegria, sprigionata da “Stenka Na Stenku” e da “Yarilo”, capace di far ballare e saltare i presenti grazie a ritmiche in levare, motivetti di fisarmonica e innesti di flauto davvero catchy.
Masha traina e fomenta ancora una volta il pubblico prima dei ringraziamenti e dei saluti finali; la band si stringe a bordo palco per l’inchino e per stringere le mani tese dei fan, promettendo di tornare presto nella nostra terra.
Dopo un’ora e mezza l’adrenalina scorre ancora nelle nostre vene… siamo consci di aver assistito ad un’esibizione, ben curata nell’esecuzione e nei suoni, di un gruppo di grande spessore che si dimostra essere padrone del genere grazie ad un sound, personale e riconoscibile, e ad una buona presenza scenica.

Setlist:

  1. Yav’
  2. Ot Serdtsa k Nebu
  3. Goi, Rode, Goi!
  4. Liki Bessmertnykh Bogov
  5. Zakliatie
  6. Nad Propastyu Let
  7. Slavsya Rus!
  8. Katitsya Kolo
  9. Sva
  10. Vozrozhdeniye
  11. Skvoz Tuman Vekov
  12. Pamyat
  13. Stenka Na Stenku
  14. Yarilo

ARKONA lineup:

  • Masha “Scream” Arkhipova – Vocals
  • Sergei “Lazar” Atrashkevich – Guitars
  • Vladimir “Volk” Reshetnikov – Wind Ethnic Instruments
  • Ruslan “Kniaz” Rosomaherov – Bass
  • Andrey Ischenko – Drums
{{title}} {{title}}

foto: Ivan Licheri