ANCILLOTTI: INTERVISTA ESCLUSIVA A SANDRO ‘BID’ E DANIELE ‘BUD’ ANCILLOTTI •
Come state vivendo voi Ancillotti la ‘reclusione forzata’ e le misure di contenimento sociale? Sembra di vivere dentro un film distopico degli anni Ottanta!
BID – Sentiamo fortemente lo spirito di libertà, per cui il non poter suonare e vivere le emozioni insieme se non attraverso lo schermo di un computer o uno smartphone… Sta uscendo il nostro album e ci pesa molto, ma in questo momento nel nostro piccolo diamo il nostro contributo aiutando gli amici in difficoltà, rispettando le regole affinché questa brutta storia (spero) finisca il prima possibile. Anche se la rivincita della natura sull’uomo almeno quello è un elemento piacevole e positivo.
Quali pensate possano essere i danni che l’emergenza Coronavirus causerà alla scena musicale italiana ed europea, dopo il rinvio o l’annullamento di festival importanti come il leggendario Wacken, il Summer Breeze, il Metaldays, la lieta sorpresa nostrana Frantic Fest?
BID – Il danno purtroppo sarà grosso, le istituzioni hanno messo gli spettacoli in fondo alla lista. Non ne hanno fatto parola e se non cambia qualcosa, se non saranno un minimo di aiuti o agevolazioni, sarà dura. Dispiace da morire per tutto il movimento, per i locali, per chi ci crede e organizza, chi ci lavora, chi suona e tutti quelli che amano la musica e vanno ai concerti.
BUD – I danni di questa epidemia sono davvero ingenti, non c’è dubbio! Stanno minando gli equilibri e l’economia di un intero pianeta, per non parlare della nostra stabilità psicologica… Tutto questo ovviamente si riflette sulla scena musicale, i live e tutto quello che concerne la musica in generale. Noi Ancillotti vogliamo augurare con forza e fede metallica un grande “Ce la faremo!”.
Vi state attrezzando per la nuova vita digitale a cui tanto artisti dei più disparati settori, dal teatro al cinema alla poesia, si stanno abituando? Ad esempio, dirette social in cui si parla del disco e c’è un botta e risposta con i fan!
BID – Preferiremmo non avere il tempo di organizzarci perché vorrebbe dire che tutto sarà come prima. Pensare a suonare sembra una cosa lontana, ma il vedere delle persone che assistono a un tuo concerto e averle lì davanti è una cosa impagabile. Ma non si sa cosa può succedere domani.
Ma parliamo di musica adesso. Per prima cosa, raccontateci un po’ di storia degli Ancillotti!
BID – Quest’anno ricorre il nostro decimo anniversario! Ci siamo formati nel 2010. Avevamo organizzato un tour celebrativo di pochissime date, già confermate, ma la situazione attuale purtroppo ci ha bloccato. Ognuno aveva i suoi rispettivi gruppi, ma io ero convinto che insieme avremmo potuto creare qualcosa di bello e unico, una nuova band con brani originali, propri. Ci siamo rimessi in discussione e abbiamo cominciato a comporre facendo un interminabile su e giù tra Toscana e Emilia. All’inizio non è stato facile, ma la passione e l’amore per la nostra musica ha fatto si che il feeling venisse fuori. Abbiamo composto seguendo l’istinto e così è nato il nostro primo ep “Down This Road Together”, nel 2012. “DTRT” ricevette un grande riscontro e poco dopo ci arrivò l’offerta della Pure Steel Records. Il tempo di comporre nuovi brani e uscì il nostro primo full lenght “The Chain Goes On” (2014). Un album che ci ha dato grandi soddisfazioni e ci ha permesso di girare in lungo e largo l’Italia e con un tour indimenticabile anche in Europa, in compagnia di gruppi del calibro di Primal Fear, Tygers of Pan Tang, Loudness, Treshold! “TCGO” e il tour che ne seguì ci diedero una grossa iniezione di fiducia. Iniziammo a lavorare su nuovi brani subito dopo, sempre d’istinto ma curando di più i dettagli di ogni singola canzone, così sul finire del 2016 ecco “Strike Back”. Questo album per me (e non solo) contiene delle ottime canzoni di hard’n’heavy, tra cui la stupenda electric ballad “Lonely Road”, ma una volta trasferiti su disco (per vari motivi) non hanno avuto la giustizia che meritavano.
Andando in giro a suonare, avete stretto amicizia con altri big del metal europeo e non solo. Cosa ci potete raccontare di quel periodo?
BID – Anche qui dopo l’uscita dell’album abbiamo fatto concerti in tutta Italia a cui è seguito il lungo tour in Europa con Ross The Boss. Abbiamo suonato facendo quasi tutte le sold out e abbiamo stretto un ottimo rapporto con Ross e la sua band. Stima e rispetto reciproci che porteremo per sempre dentro di noi, così come l’affetto dimostratoci da kids, addetti ai lavori e altri musicisti. Ricordo che dopo aver appena finito uno show, in una data in Germania, ricevemmo i complimenti di Ken Hammer e Ronnie Atkins dei Pretty Maids! Finito il tour, abbiamo cominciato a ritrovarci e i brani, forse memori del giro in Europa, hanno preso una forma decisamente più heavy. Esattamente un anno fa siamo entrati in studio per iniziare le registrazioni del nostro terzo album. Ed eccoci qui ad oggi, questa volta siamo stati pienamente soddisfatti del risultato finale. Siamo riusciti a portare su disco tutto il nostro groove e la nostra potenza! Il disco è stato registrato ai Fear Studio di Gabry Ravaglia che a curato anche il missaggio con la supervisione del Ciano (Luciano Toscani, chitarre) e masterizzato da Jacob Hansen, che ha lavorato con artisti quali Udo, Primal Fear, Pretty Maids, Volbeat e via discorrendo negli Hansen Studios in Danimarca. Finalmente siamo riusciti a portare su disco il sound che volevamo. Non vediamo l’ora che il disco esca per farlo ascoltare ai nostri fedelissimi fans e a più persone possibile!
Blow up your speakers, allora, come dicevano i ManowaR! Tornando a noi… per prassi, si considera il terzo disco di una band come l’album della maturità. Pensate che “Hell on Earth” sia un nuovo tassello in un percorso musicale preciso?
BID – Per attitudine pestiamo molto sui nostri strumenti ma questa volta lo abbiamo fatto ancora di più! Chi ci conosce lo sa. Di sicuro con questo disco ci siamo avvicinati molto a quello che avevamo in mente di fare, soprattutto a livelli di produzione. Questo ci permetterà a presentare “Hell on Earth” a livello mondiale nel miglior modo possibile. Per quanto riguarda la musica, abbiamo alle spalle una grande produzione è vero ma siamo sempre noi. E’ una naturale evoluzione di parti strumentali e melodiche di quello che gli Ancillotti sono stati fino a ora.
In merito alla composizione, come sono i ruoli all’interno della band? Chi scrive i testi e chi la musica?
BID – Per quanto riguarda la parte musicale, tutto parte da un’idea o da un riff del Ciano. La ascoltiamo, ci confrontiamo, ognuno dice la sua e se sentiamo che l’idea può funzionare appena abbiamo la possibilità di vederci tutti insieme – abitiamo tra la Toscana e l’Emilia – cerchiamo di forgiare il brano con il nostro marchio di fabbrica. Può accadere che cambiamo la struttura del brano, altre volte “buona la prima!”. Per i testi di “HoE” ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione dell’amico John Goldfinch de l’Impero delle Ombre. Ha fatto un lavoro egregio cucendo le liriche alle melodie del Bud alla perfezione. Grazie Giovanni (Cardellino, ndr)! Il paroliere e disegnatore James Hogg, che lavora da una vita con il Bud, in questo disco invece – essendo lui di lingua madre – ha svolto la funzione di supervisore dei testi dandoci una grossa mano.
Quali temi avete trattato nel disco? Come scegliete gli argomenti delle canzoni?
BUD – Pur non essendo un concept album, le canzoni hanno comunque una sorta di filo rosso. E’ un inno alla rivoluzione, ma che sia innanzitutto interiore e che porta all’azione nella vita di tutti i giorni. Una rivoluzione ognuno con le proprie armi, in una vera “guerra” all’ignoranza, all’inquinamento, alla violenza, e alla corruzione. Noi Ancillotti ve la spariamo in faccia con gli strumenti!
Ascoltate qualche band in particolare quando siete nella fase creativa oppure vi concentrate esclusivamente solo sulla vostra ispirazione?
BID – E’ giusto documentarsi, seguire tutto quello che riguarda la musica a 360° e ascoltare nuove produzioni, ma dentro di noi abbiamo sempre l’insegnamento dei vecchi maestri. Le nostre radici puntualmente affiorano nelle nostre menti, fonte di grande ispirazione.
Perché è stato scelto il brano “Revolution” per girare il videoclip promozionale?
BID – Perché è un modo per far intuire come sarà il nuovo disco. Secondo noi aveva tutte le caratteristiche che ci volevano: un riff bello carico e pesante, una base ritmica schiacciasassi, un chorus che spacca, un po’ di melodia, un bel mix tra vecchio e nuovo ed ecco “Revolution” come apripista di “Hell on Earth”!
Siete tutti impegnati in diverse e pregevoli attività musicali: come fate a trovare sempre idee ed energia?
BUD – Volere è Potere! È una passione vera, così ci esprimiamo, così siamo noi Ancillotti! La soddisfazione di comporre, veder crescere con gli arrangiamenti e poi finalmente poter registrare la propria musica per suonarla su di un palco di fronte all’abbraccio dei fans non ha prezzo!
Tra le vostre fila ci sono personalità di punta della scena HM italiana. Vi sembra in salute, discorso Covid-19 a parte?
BUD – Assolutamente sì! La nostra scena è cresciuta, gli studi sono sempre più attrezzati e i tecnici preparati! Ci sono molte band davvero interessanti, club, festival. A parte questo stop forzato ce n’è di carne al fuoco, e speriamo si ritorni al più presto alla normalità!
Quale è stato l’artista o la band che vi ha fatto dire “Da grande voglio essere come lui/loro”?
BUD – Il mio sogno, anzi il nostro sogno è sempre stato quello di condividere il palco coi nostri miti di gioventù! La lista è lunghissima, per quanto mi riguarda direi gli immensi Black Sabbath con Ozzy Osbourne, gli AC/DC con il grande Bon Scott, i Judas Priest di Rob Halford. Certo, rimarrà solo un sogno, ma un bellissimo sogno. Dimenticavo un nostro sogno che si è avverato, quando abbiamo suonato con i mitici Uriah Heep. Una serata memorabile e indimenticabile, quando mi sono fatto la foto con Mick Box avevo i bordoni (i brividi in dialetto toscano, ndr) e le lacrime agli occhi. Grazie Mick!
Per salutarci, che ne dite di lanciare un messaggio d’incoraggiamento per tutte le metallare e i metallari della Penisola chiusi in casa senza concerti?
BUD – Innanzitutto un grande abbraccio da parte degli Ancillotti e un augurio che stiate bene voi e le vostre famiglie. Vorremmo dirvi di restare uniti ed essere solidali tra voi e con chi vi sta vicino, chi soffre, chi fa qualcosa per la nostra musica e tra mille difficoltà è andato e vuole andare avanti. Speriamo che il domani possa essere almeno come lo abbiamo lasciato prima di questa tragica situazione. La musica ci darà una mano per essere più forti . Vi vogliamo bene warriors, da Bud, Ciano, Bid e Brian.